Run, boy, run (chapter 3)
Apr. 1st, 2020 08:15 pmBakuDeku
COW-T #10, w7, m2 (Crime!AU)
Wordcount: 946
“Tu sei Overturn?” chiese Bakugou, ma era una domanda della quale conosceva già la risposta.
“Sai cosa significa ‘Overturn’?” si limitò a rivolgergli un’altra domanda Izuku, come se la realtà non fosse già evidente davanti a loro in quel piccolo pezzo di stoffa che era la sua maschera e Deku dovesse lentamente guidarlo verso la verità. Come se non gliela avesse appena sbattuta in faccia.
“Io -”
“Confutare, rovesciare un opinione. Quello che dovevo fare io. Provare che avevi sbagliato, che potevo essere alla tua altezza. Certo non mi sarei mai aspettato che saresti stato tu a diventare un vigilante, ma la vita è piena di sorprese.”
Guardando la maschera che teneva tra le mani, Katsuki si chiese come fosse stato possibile tutto ciò e si mise a ridere.
Non era una bella risata, una di quelle piene di gioia che si fanno quando ti raccontano qualcosa di divertente. Era una risata amara, leggermente isterica, una di quelle in cui, se solo non fosse stato Bakugou quello di fronte a lui, Izuku sapeva i singulti si sarebbero trasformati in singhiozzi e lacrime.
Invece Kacchan aveva semplicemente lasciato che la risata si spegnesse, seguendo il suo corso, gli occhi assolutamente asciutti. Perché quello era Katsuki in fondo.
“Dannato, nerd” disse, ma straordinariamente non era insulto. “Il mondo va a rotoli e tu c’eri già in mezzo. Avrei dovuto aspettarmelo da te.”
Izuku si concesse un mezzo sorriso, uno nostalgico “Sì, avresti dovuto.”
“Come tu sia riuscito a non farti ammazzare in tutti questi anni…”
“Fortuna, Kacchan. E poi sono bravo. Ma soprattutto fortuna.”
Fu il turno di Bakugou di stamparsi in faccia un’espressione compiaciuta, una di quelle da ‘io so una cosa che tu non sai, preparati ad una sorpresa’ e straordinariamente dopo dieci anni, Izuku era ancora in grado di interpretare ogni sfumatura del comportamento dell’altro.
“Cosa?”
“Fortunato come per non farsi ammazzare da Stain?”
“Come fai a saperlo?”
Non era una notizia uscita sui giornali. La prima apparizione di Overturn era stata insabbiata insieme al ruolo che avevano avuto Iida e Todoroki nella cattura del killer di eroi, il merito era stato dato ad Endeavor e già il giorno dopo i giornali avevano parlato di altro, Stain e tutte le sue vittime ormai finite nel dimenticatoio, come se quel Villain non avesse fatto correre un brivido di terrore lungo la schiena dell’intera comunità eroi giapponese.
Izuku aveva guardato il giornale sbalordito, nessun riferimento a lui, giusto una piccola menzione, en passant, ai due ragazzi prodigio della U.A. e poi Endeavor, Endeavor, Endeavor. Il suo cervello non ci aveva messo molto a fare due più due e a dirsi che era meglio così.
“Potrei aver estorto qualche informazione al bastardo a metà quando Overturn… quando tu hai fatto la tua comparsa sulle scene. Diciamo che con tutto il casino che è successo, neppure lui o quello occhialuto avevano così tanta voglia di tacere. In fondo non gli sembrava giusto che tu non fossi nemmeno stato menzionato dal giornale. O capito subito di doverti tenere d’occhio.”
“E perché lo avresti fatto?”
“Perché ammettiamolo, dopo la caduta di All Might e dopo che LeMillion ha perso il suo quirk, tu eri quello da battere.”
“Ma io non sono un Hero.”
“Come se avesse importanza. Non esistono più gli Hero ormai.”
“Perché lo fai?”
“Cosa? Il vigilante?”
“Sì. Perché hai preferito diventare un criminale, nasconderti sotto una maschera, essere costretto a cambiare nome quando avresti potuto unirti alla polizia. Tutti i tuoi amici, compagni, diamine persino alcuni dei professori e degli Hero professionisti sono entrati nell’arma. Perché tu no?”
Le labbra di Bakugou si tesero in un sorriso amaro e crudele, mostrando i denti quasi fosse un predatore. “Perchè il mondo ha bisogno di eroi. Perché i villain non giocano secondo le regole. Pensi che gliene freghi qualcosa a loro di non poter usare i quirk? Sono criminali, li usano lo stesso. E la polizia e la gente comune, con tutti i loro inibitori, sono solo carne da macello.”
“Sai che non è vero,” Izuku inarcò le sopracciglia, indicando con il capo la maschera che Bakugou ancora teneva tra le mani.
“Tu sei sempre stato l’eccezione, Deku. E in ogni caso, perché tu non sei entrato nella polizia allora? Perché giri con una maschera, invece che con un distintivo.”
Izuku ghignò, accondiscendendo con il capo. “Perché il mondo ha bisogno di eroi.”
“‘Fanculo, sì.”
Dopo essersi infilato una vecchia maglietta stinta di Crimson Riot, Izuku ne lanciò una di All Might a Bakugou perché se la mettesse addosso.
Katsuki fece una smorfia vedendo il soggetto della maglietta.
“Hai pensato che fosse colpa tua.” Quella di Izuku non era una domanda.
“Non sono cazzi tuoi.”
“Ma l’hai pensato, vero?”
“Cosa cazzo non è chiaro di non sono cazzi tuoi? Forse il tè non è una così buona idea. ”
“Kacchan, ti ho appena salvato il culo, io sarei un po’ più… collaborativo, se fossi in te.”
“Fanculo. Sì, va bene, l’ho pensato, certo che l’ho pensato. Cazzo, mi sono fatto rapire dall’Unione dei Villain come un idiota! Ma poi ho parlato con All Might -”
“Oh mio Dio! Hai parlato con All Might!” Izuku urlò. “Ma certo che hai parlato con All Might, era un professore, no? Ovviamente non sarà stata la prima volta che ci hai parlato, come ho fatto a non pensarci! All Might era un tuo insegnante, lo vedevi tutti i giorni!”
“Smettila di fangirlare, Deku”
Izuku chiuse la bocca di scatto, con un rumore di denti, quasi che non potesse fidarsi di sé stesso per tacere. “La vuoi una tazza di te o devi scappare?”
“La polizia mi starà ancora cercando, ho tempo.”
“Beh, io ho una missione,” Izuku sorrise, avviandosi verso la cucina, “E se ti va di ascoltarmi, potrebbe essere il lavoro giusto per due persone.”