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 DOCTOR WHO 

100 parole

COW-T (Sagra): Luna Park

 

I luna park su Raxacoricofallapatorius sono leggermente diversi. Prevalentemente perché gli abitanti non amano le altezze e quindi niente ruote panoramiche, niente montagne russe e, davvero, Rose non vuole assaggiarlo quella sottospecie di zucchero filato verdastro che sembra piuttosto bile rappressa e assolutamente non commestibile. 

Il Dottore la osserva, sopracciglia inarcate e braccia incrociate sulla giacca di pelle aperta e lei la prende come una sfida. 

"Beh, sì, forse in fondo lo assaggerò." 

"Fantastico." 

"Ce l'abbiamo l'antidoto sul TARDIS, vero? Nel caso fosse velenoso." 

Nine nemmeno risponde e Rose ne prende un morso. 

Doveva fidarsi. Quel... coso è galattico. 

 
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 Fandom: Men in Black/Avengers/Doctor Who 
Rating: safe
Challenge: COW-T, w2, m1
Prompt: cross-over


"Incompetenti!" 

Sul viso di Nick Fury si dipinse una smorfia arcigna. Non gli piaceva essere rimproverato, men che meno da quel tipo che non aveva mai visto prima e che si comportava come se sapesse di cosa si stesse parlando. 

"Incompetenti! Siete solo un branco di incompetenti! Mezza New York distrutta!" 

Alle spalle di Nick Fury gli Avengers al completo si agitarono sulle scomode sedie ad uovo, indispettiti dall'aspra ramanzina. 

"Abbiamo fatto del nostro meglio, non eravamo pronti ad affrontare tutto questo,” cercò di giustificarsi Capitan America. 

"Sarei stato curioso di vedere cosa avreste fatto voi al posto nostro, era una minaccia aliena. Aliena, presente cosa significa?" aggiunse Tony Stark, in abiti civili per l'occasione. 

"Avete mai sentito parlare della Luce di Zartha?" la domanda di quello strano uomo in completo nero li lasciò tutti lievemente perplessi. No, non ne avevano mai sentito parlare. 

"Ovviamente no. Perché noi ci siamo premurati che nessuno lo sapesse. Ecco cosa accade quando si lascia che ad occuparsi di certe cose siano le agenzie controllate dalle lobby delle armi! Mezza New York distrutta e ora il mondo sa che esistono gli alieni!" 

Un lieve toc toc interruppe la sua tirata e un uomo di colore vestito con esattamente gli stessi abiti dell'altro si affacciò nella stanza. 

"Z, abbiamo un Gallifreyano nell'atrio, sta facendo qualche problema perché gli abbiamo revocato il permesso di parcheggio sul suolo americano." 

L'uomo, che a quanto pareva si chiamava come una lettera dell'alfabeto, sbuffò esasperato. "Quante volte devo dire al Dottore che non può far comparire una cabina anni '50 della polizia britannica a Times Square? Non se ne può occupare K? Sono un po' impegnato al momento." 

"K si sta occupando della rimozione del TARDIS, il problema è il Dottore. Sta facendo il diavolo a quattro per il fatto che vogliamo neuralizzare la sua attuale compagna."

Z strinse tra le dita il ponte nasale, in un'espressione sofferente. "Gli ho già detto che non mi interessa quali convenzioni abbia con Torchwood, che se ne torni in Inghilterra allora! Qui, in America, comando io e gli esseri umani devono essere neuralizzati, anche se sono i compagni del Dottore." 

L'uomo si strinse nelle spalle. "Io gliel'ho detto." Fece scorrere lo sguardo nella stanza. "Ah, a proposito, quando posso procedere alla registrazione dell'Asgaardiano?" 

"Occupatene adesso, J, mentre sistemo la questione. Quale Dottore è questa volta?"

"Quello con un' insana passione per i farfallini." 

Un gemito di sofferenza sembrò levarsi dalle labbra di Z, ma poteva essere anche solo un’impressione, e poi comunque l’uomo in completo se ne stava già andando. 

J si avvicinò con passo deciso a Thor, porgendogli una pila di fogli molto consistente. "Firma qui, qui e qui. In triplice copia. Sei antropomorfo, quindi puoi circolare di giorno, ma dovrai assolutamente toglierti quel mantello e quell'armatura. E devi consegnare il martello, non è concesso portare armi, ti sarà restituito quando tornerai al tuo pianeta di appartenenza. Firma questo modulo per certificare che ti è stato spiegato tutto, questo per la consegna dell'arma. Non hai con te frutta o verdura, vero? L'importazione è illegale. Firma qui per dichiararlo. Questa è la penale per l'ingresso illegale sul pianeta Terra, siccome sei recidivo è raddoppiato. La prossima volta vedi di presentarti al banco accettazione, prima di scorrazzare in giro. Hai tecnologia aliena con te? Devi consegnarla giù al banco accettazione perché possa essere studiata.” 

“Cosa?” 

“Tecnologia. E il martello.” J indicò con un cenno Mjolnir, che teneva allacciato in vita. 

Tony Stark fece una smorfia, ricordando come era andata l’ultima volta che qualcuno aveva provato a toccare l’argomento con il dio del Tuono, ma Thor sembrava troppo sconvolto per tirarlo contro qualcuno. 

“Ma - ma io credevo -”

“Cosa, che fossimo rimasti al Medioevo? Ci sono delle legislazioni. Abbiamo sfiorato l’incidente diplomatico.” 

“Ma noi volevamo solo salvare la Terra!” sbottò Occhio di Falco. . 

J alzò gli occhi al cielo. “Vendicatori, no?” 

“Quindi?”
“Non mi sembrate i tipi diplomatici. Chiariamoci, anche io avrei voglia di sparare a qualche Ajkj’òlk’jdf,” J non si fermò nemmeno per prendere fiato dopo aver sputacchiato la parola, “ogni tanto, perché dai, sono insopportabili. Ma poi avete idea della quantità di scartoffie che dovrei riempire solo per non aver voluto andare incontro al loro cerimoniale?” 

In quell’istante un boato risuonò all’esterno della stanza e J si affrettò fuori dalla porta. 

Gli Avengers, già in modalità di combattimento, gli corsero dietro solo per trovare un piano di scale completamente collassato. 

“Dottore!” 

“Non guardate me!” L’uomo in completo di tweed e farfallino, dalla faccia un po’ aliena sebbene perfettamente umana, sorride loro. 

“Giuro che ricostruiremo questo posto in legno, e vedremo se sarai ancora in grado di usare il tuo dannato cacciavite sonico!” 

“Suvvia, Z, non ho infranto nessuna legge.” 

“Non che io possa provare!” 

Il capo dei Men in Black sembrava davvero prossimo a farsi partire un aneurisma. 

“Senta, mi scusi, signor Z, con tutto quello che il Dottore ha fatto per la Terra, non pensa di poter chiudere un occhio?” 

Z si prese il ponte del naso tra le dita, cercando una forza interiore che non aveva. 

“Per il Dottore, anche anche. Ma lei è umana, miss Oswald.” 

Clara inclinò la testa con un sorriso, “Questo è discutibile.” 

“Discutibile?” 

“Sono stata nella Time Line del Dottore, io -”

“No, sa cosa, Miss Oswald? Non mi interessa. Vedo che qualsiasi cosa lei abbia fatto non ha fatto implodere la Terra e tanto mi basta. Oggi proprio non ho tempo per occuparmi di questo. Ma si ricordi, Dottore, di smetterla di parcheggiare il suo mezzo senza mimetizzarlo!”

Il Dottore annuì sistemandosi il farfallino e riappropriandosi del suo mezzo sequestrato. 

“E, Dottore?”

“Sì?”

“La scala?” 

“Avete fondi e tecnologie in abbondanza per arrangiarvi,” e con un piccolo sorriso vendicativo, il Dottore aggiunse, “E come dice un vecchio proverbio Uiuviano: il caos è la miglior forma di apprezzamento.” 

“Ho sempre odiato gli Uiuviani,” sputò Z, mentre il TARDIS si allontanava con il suo caratteristico rumore a rimbombare tra le pareti della base segreta. 

“Bene, vogliamo tornare a noi, Avengers?” Z si voltò verso di loro. 

Bruce Banner, che credeva di essere la cosa più strana sul pianeta Terra, prima dell’arrivo dei Chitauri, aveva bisogno di una dormita; Tony Stark aveva decisamente bisogno di un drink, mentre Steve si stava chiedendo se non sarebbe stato meglio rimanere congelato nell’Artico. 

Fury, che pensava di essersi lasciato alle spalle tutta la merda aliena quando aveva perso l’occhio sinistro, aveva sempre saputo che sarebbe stato troppo bello per essere vero. “D’accordo, amico. Penso che allora dovremmo parlare anche di Kree e Skrull.” 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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