He attac, he protec

[danzanelfuoco]

Fandom: One-Punch Man
Ship: Saitam/Genos
Rating: SAFE
Wordcount: 542
Prompt: La piuma arrivò risalendo il vento (La piuma, Giorgio Faletti) 
Challenge: COW-T #9, missione 2 

La piuma arrivò risalendo il vento, fermandosi sul cemento crepato del balcone prima che un secondo refolo la spingesse attraverso la porta finestra aperta, dentro il salotto spartano dove Saitama stava riposando leggendo un manga, fino a posarsi sulla sua testa lucida. 

“Che diamine -?”

Genos si sporse dalla cucina. “Sensei? È successo qualcosa? Ci stanno attaccando?”

Saitama considerò la piuma, tenendola tra le dita. Sembrava innocua, candida come la neve. 

“Nah, probabilmente l’ha persa un piccione.” 

Il cyborg si avvicinò, spazzandosi le mani nel grembiule rosa. 

“La devo incenerire, Sensei?” chiese, già cominciando a riscaldare i palmi delle mani. 

Saitama sbuffò. “Genos, cosa abbiamo detto sul distruggere le cose?”

“Di non farlo a prescindere?” 

“Esatto.” 

“Oh.”

Genos sembrò prendersi un minuto per elaborare l’insegnamento, sedendosi sul divano accanto a lui. 

“Cosa dovremmo fare con la piuma allora?”

“Non lo so” Saitama si grattò la testa con fare annoiato. “Non pensavo fosse una questione così complicata. La cena è pronta?” 

“Sì, Sensei.”

“Oh, bene.” 

Saitama infilò la piuma tra le pagine del manga come segnalibro, prima di chiuderlo di scatto e metterlo da parte. 

Genos però non sembrava altrettanto convinto di abbandonare la questione in quel modo. “Potrebbe contenere delle malattie.” 

“Genos, davvero? Sei un cyborg. E non ho ancora trovato niente che possa sconfiggermi, figurarsi una piuma di un piccione.”

“Non può essere di piccione, è troppo bianca. Le piume di piccione sono grigie.” 

“Oh, ti prego non dirmi che stai analizzando il tuo database interiore per scoprire di che animale è questa piuma.”

“Potrebbe appartenere ad un essere misterioso in procinto di attaccarci, Sensei!” 

“Se è di un essere misterioso, ce ne occuperemo quando ci attaccherà. O quando l’Associazione Eroi ci chiamerà - ti chiamerà - a risolvere la faccenda. Per adesso vorrei solo andare a cena.”

Saitama avrebbe tanto voluto che la conversazione finisse in fretta per poter andare a cena, ma il cyborg non sembrava intenzionato a lasciar cadere l’argomento. Così nessuno avrebbe potuto davvero biasimarlo se avesse ricorso all’unico metodo che sapeva funzionare con la piccola macchina di morte che si era ritrovato come coinquilino - ehm, fidanzato, avrebbe dovuto farci l’abitudine a dirlo.

“Sensei, io davvero credo sarebbe meglio se mi lasciassi incenerire quella umph -”

Le parole gli vennero troncate sulla bocca dalle labbra di Saitama quando queste si chiusero sulle sue e Genos sentì le ventole posizionate nel suo torace accelerare la loro velocità per raffreddare il core. 

Se avesse potuto sarebbe arrossito. 

“D’accordo, puoi bruciare la piuma” acconsentì Saitama, la voce roca e le guance arrossate. “Dopo cena però.”

Era ancora troppo vicino - Genos poteva sentire il suo fiato attraverso i recettori della guancia - perché le sue parole potessero raggiungere il cervello di Genos portando con sé un senso compiuto.  

“Uhm uhm” si ritrovò a mugolare il cyborg senza avere ancora riacquistato la capacità di parola. Nel baciarlo il suo maestro gli era praticamente finito addosso e Genos poteva sentire il calore emanato dal suo corpo, in un modo che lo distraeva fino i limiti dello smarrimento. Ma per fortuna, anche Genos aveva le sue armi.

“Genos?” 

“Sì, Sensei?” 

“La cena?” 

“Dopo.”

E mentre il cyborg si chinava a baciarlo, Saitama si dimenticò a un tratto della cena e dalla piuma.