Letter of warning
Mar. 7th, 2020 12:15 am![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Rating: Safe
Challenge: COW-T, w5, m4
Prompt: Lettera
Wordcount: 568
Cara Lizzie,
Questa mia missiva probabilmente non ti giungerà mai, e d’altro canto, probabilmente nemmeno vorresti che lo facesse.
In ogni caso, ci sono cose che vorrei dirti - che devo dirti -, nonostante possano fare male.
Forse strapperai la lettera a questo punto, perché non vorrai sentirti in colpa. Come non ti sei resa conto che non ero Lui? Come hai potuto non riuscire a distinguermi da Lui? Eri davvero così cieca, così desiderosa di vedere Lui davanti a te, che nemmeno ti sei domandata se non ci fosse anche solo una piccola possibilità che io non fossi Lui, che io fossi l’Altro? Quanta forza di volontà e stupidità ti è servita per fingere di non vedere quei piccoli buchi nella trama e nell’ordito della mia facciata?
Sono troppo crudele?
Probabilmente sì, se fossi ancora in società ti stringerei la mano e ti direi che è stato tutto perfettamente normale, che io volevo farti credere questo e che tu non avevi alcun motivo per dubitare della mia parola.
E perché avresti dovuto? Che motivo avrei avuto io di mentire? Ero da solo, l’unico sopravvissuto, che io fossi Lui o l’Altro non avrebbe avuto importanza perché non c’era più nessuna distinzione da fare, nessun confronto, se non con un cadavere.
Il mio unico inganno è stato un omaggio, fingere di essere Lui invece che me stesso, ma quello che continuo a chiedermi è: che sarebbe cambiato Lizzie? Cosa?
Era così più facile accettare il Suo ruolo.
Era così più facile evitare lo stupore, il dolore delle facce sorprese, il ‘ma come? È sopravvissuto l’Altro, non Lui?’
So che ora ti starai rivoltando di indignazione, ti conosco, Elizabeth. So che starai pensando che non è vero, non sarebbe mai accaduto, ma ti chiedo di non mentire a te stessa così come ti chiederei di non mentire a me se stessimo avendo questa conversazione di persona.
Il fatto stesso che tu non ti sia fatta neanche sfiorare dal dubbio è già una contro argomentazione sufficiente.
Perdonami, Lizzie, per le mie brusche parole. Mi sono lasciato trasportare. Non era questa la mia intenzione quando ho cominciato a scriverti.
Ovviamente non ti dirò dove sto andando, né ti perorerò la mia innocenza - penso stia alla tua buona coscienza decidere se pensi davvero che io sia dietro i delitti di cui Lui mi accusa. Anche se in società dovrai infangare il mio nome nel stare al Suo fianco, nutro la speranza che in cuor tuo tu sappia la verità, anche se suppongo sia vana, considerando che una volta saputa della Sua esistenza tu non abbia mai messo in discussione la Sua parola, bollandomi come impostore senza nemmeno darmi il beneficio del dubbio.
Cielo, sto divagando di nuovo, Lizzie, e forse sarebbe il caso che questa missiva non la spedissi affatto.
Ma no, ne farai tu ciò che più ritieni giusto.
In fondo, quello che volevo dirti davvero, oltre tutte queste ritorsioni inutili, è una cosa sola.
Tornerò, Lizzie. Prima o poi.
E spero che quando accadrà tu non sia al Suo fianco.
Perché l’affetto che provo nei tuoi confronti non sarà sufficiente a fermare la mia mano.
Mi firmerei ‘tuo, Ciel’, e sapremmo entrambi che è una bugia, ma se devo essere onesto, ho passato così tanto tempo a usare il Suo nome che ho quasi dimenticato il Mio e ora mi sembra quello di un estraneo.
Perciò non mi firmerò affatto.