Lunghi giorni e piacevoli notti
Feb. 26th, 2020 09:44 pm![[personal profile]](https://www.dreamwidth.org/img/silk/identity/user.png)
Fandom: La torre nera
Rating: Safe
Challenge: COW-T, w4, m2
Prompt: La Torre
Wordcount: 560 parole
I giorni sono lunghi, a volte troppo lunghi, perché il tempo si sta sfaldando, la Torre sta crollando, i Vettori stanno tremando.
Commala-come-sia
Sembra quasi una poesia
Le notti non sono piacevoli. Le notti sono fredde e buie - quasi che le stelle si stiano spegnendo una ad una, togliendo luci dal cielo - e il fuoco attorno a cui si stringono nel dormire all’addiaccio non scalda le loro membra intorpidite.
Commala-come-sia
È vero, non tua fantasia
Il Medio Mondo sta implodendo, no, sta andando avanti. E la Torre sta perdendo solidità, tra le sue pietre scivola via la sabbia del cemento consunto con un fruscio inudibile che fa da rumore di fondo cosmico a tutti gli universi.
Il campo di rose alla sua base muore lentamente, i fiori che si riducono di numero mentre il roseto avvizzisce e appassisce e perde petali come un uomo perde minuti di vita.
La Torre paziente attende, disfacendosi.
Roland guarda all’orizzonte, dove sa che la sua strada intersecherà il Vettore.
Vede le nubi nel cielo seguire quella strada e calcola che al momento si trovano a parecchie ruote di cammino, forse una settimana, sempre che il tempo non decida di allungarsi o accorciarsi ancora.
I pistoleri alle sue spalle organizzano il campo. Sono pochi e non possono permettersi di perdere altri compagni - potrebbero, sono pistoleri di Eld dopotutto e nel calcolare i numeri a loro sfavore sanno di dover essere larghi di manica, uno a tre è abbastanza equo per loro, ma qui sono uno a dieci per gli uomini di Farson e sì, certo, potrebbero vincere la battaglia con tre uomini in meno, ma a quale prezzo?
Roland non sta davvero pensando di andarsene a cercare la Torre con Alain e Cuthbert lasciando a sé stessi i suoi compagni. Lasciando a John Farson uno spiraglio.
No.
Però.
Sente Cuthbert e Alain avvicinarsi, la sabbia e il ghiaietto che scricchiolano sotto le suole dei loro stivali logori.
Roland non si volta.
“Lo sento anche io il richiamo della Torre, Roland.”
Quella di Cuthbert è una accusa, Roland conosce l’amico abbastanza da percepire ogni variazione nella sua inflessione.
Anche questa volta, lo ignora, come aveva ignorato i suoi commenti quando si trattava di Susan.
“Cuthbert,” quella di Alain è quasi un’implorazione, perché Roland sa che l’amico avrebbe voluto essere meno diretto, e quello apre la bocca per ribattere, Roland può quasi vedere la stizza sul suo volto.
“No,” Roland alza una mano per tacitarli entrambi. “So cosa mi vuole dire e ha ragione. Non intendo andarmene. Combatteremo. È il ka ed è il nostro compito di pistoleri, non ci tireremo indietro. E quando avremo vinto cercheremo il Vettore e raggiungeremo la Torre.”
Cuthbert annuisce.
“E se dovessimo morire?” Chiede Alain e non ha paura, no, non ha paura nonostante abbia il tocco e percepisca che questa sarà l’ultima battaglia che questo ka-tet affronterà.
Roland si volta verso l’amico, pronto a rimbrottarlo, ma si rende immediatamente conto che quelle non sono le parole di un codardo.
Alain vuole sentire la risposta di Roland perché è Roland che ha bisogno di dire quelle parole.
“Allora sarà ciò che il ka ha voluto.”
Alain annuisce, non compiaciuto, ma soddisfatto.
“Il ka,” ripete Cuthbert lasciando che la parola gli scivoli sulla lingua. “Già, è sempre il ka.”
Commala-come-sia
Questa è la tua e la tua sola via