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BHNA 

Bakugou Katsuki & Midoriya Izuku 

Fantasy!Au 

COW-T #12, w3, m4: Unicorns prefer virgins 


La foresta è più fitta di quello che si sarebbe aspettato, ma Bakugou non è mai stato il tipo da tirarsi indietro davanti ad una sfida. Il più silenziosamente possibile avanza, tranciando le fronde che non riesce a spostare e provando forse un po’ troppo gusto a far rimbalzare quelle che invece riesce a deflette sul viso del ragazzino che incespica di dietro di lui. 

Non può lasciarlo indietro, peccato. Non può, oh così casualmente perderselo nel fitto degli alberi, perché entrambi sono lì con una missione, anche se Katuski è più che sicuro che se fosse da solo sarebbe già arrivato alla meta, checché ne dicano le profezie di spade spezzate e due facce della stessa moneta e del fatto che i prescelti siano due e uno di essi sia questo smunto ragazzino che viene da CittàCastello.

Invece Katsuki è costretto a portarselo a traino, perché a sentire i santoni della sua tribù, solo loro due, insieme, saranno in grado di trovare il Cuore della Foresta, qualsiasi cosa sia una roba con quel nome uscito dritto dritto da una leggenda, compiere il rituale per riattivarlo e scacciare le Ombre dal regno. Tutte cazzate, a sentire Katsuki, ma sua madre aveva cominciato a strillare come la vecchia gallina che era e il Re in persona era venuto con i suoi stregoni e con quel Deku maledetto al villaggio di Bakugou per unire i due prescelti e spedirli in questa missione, che francamente a Bakugou sembrava più improbabile del 

Se non fosse che a forza di girare, Bakugou arriva in una radura e si deve fermare sui suo passi, perché non è possibile. Izuku, troppo impegnato a guardarsi i piedi per evitare di inciampare in una radice, gli finisce completamente addosso. 

“Guarda dove vai, imbecille!” Bakugou sibila tra i denti, stranamente quieto, e Izuku si sporge oltre alla sua spalla per vedere cosa mai lo abbia fatto fermare così. 

Il manto della creatura è di un bianco talmente candido che sotto i riflessi del sole sembra argenteo,  della stessa metallica sfumatura del corno che gli sormonta la fronte, appuntito e accecante. 

“Ma quello è…?”

“Sh!” 

L’unicorno tende le orecchie e solleva la testa verso di loro. Non sembra particolarmente preoccupato dalla loro presenza, quasi fosse consapevole che non sono lì per fargli del male. Katsuki sente la presa sulla spada affievolirsi e poi l’arma casca a terra con un tonfo sordo, ovattato dall’erba e dalle foglie. 

L’unicorno si avvicina a loro, incede sicuro, e Katsuki sente Izuku trattenere il fiato contro la sua schiena. Ha ancora una mano posata sulla sua spalla nuda e il Cavaliere dei Draghi la sente bruciare contro la pelle. 

Katsuki non può fare a meno di pensare che un essere tanto puro in un mondo devastato dalle Ombre non dovrebbe più esistere e invece eccolo lì, fermo a guardarli con due imperscrutabili occhi scuri che dovrebbero essere vacui come quelli di un qualsiasi animale ma che al contrario brillano di intelligenza. 

Inclina la testa l’animale, quasi a chiedergli che ci facciano lì, e la sua criniera bianchissima casca di  lato irradiando un prisma di arcobaleni. Li annusa, Katsuki lo vede allargare le narici equine, e si sforza di non arrossire al pensiero che gli unicorni preferiscano i puri - perché lui di puro ha soltanto il fatto di non essere mai stato toccato da altri, con il suo linguaggio sboccato e la propensione ad attaccare briga con chiunque, sicuramente l’unicorno scapperà a gambe levate. Forse è per questo che gli hanno appioppato il ragazzino alle sue spalle, forse è lui quello puro, quello che non sa nemmeno tenere in mano una spada. L’unicorno lo fissa, sembra valutarlo e Katsuki sostiene il suo sguardo, coraggio, che lo scarti e fisica tutta questa pantomima. Poi l’unicorno rivolge lo sguardo scuro su Izuku e il ragazzo freme contro la sua spalla sotto lo sguardo indagatore dell’animale magico. 

Sono indegni e se quello è il guardiano della foresta hanno fallito e dovranno tornarsene da dove sono venuti, al villaggio, a CittàCastello, da sua madre e dal re, con la coda tra le gambe perché non erano loro gli eroi e poi - 

Poi l’unicorno spinge il muso contro la spalla di Katsuki, toccando con il naso umido la mano di Izuku. 

Il ragazzo solleva lentamente la mano per non spaventarlo e la posa sul dorso del naso, arricciando le dita in quella che potrebbe sembrare una carezza se non fosse così timorosa. 

Katsuki non ci può credere. L’unicorno gli dà un affettuosa spintarella sulla spalla con il naso bagnato e poi si sposta, arretrando. 

Alla fine gli fa cenno di seguirli con il capo. Verso il Cuore della Foresta. 

 
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