danzanelfuoco: (Default)
danzanelfuoco ([personal profile] danzanelfuoco) wrote2021-03-04 03:30 pm

Siepi e paraventi di organza

BRIDGERTON 
NSFW 

(Benedict Bridgerton/Henry Grandville + Voyeur!Lucy Grandville)
1480 parole 
COW-T #11 (Sagra): Labirinto 


Nascondersi nel labirinto per sfuggire agli sguardi della corte forse non era stata esattamente l'idea più geniale che Benedict Bridgerton avesse mai avuto, perché gli sguardi della corte erano sempre puntati sul labirinto e chi vi entrasse con chi. Però Benedict era abbastanza sicuro che non ci fosse niente di cui sparlare al momento perché lui nel labirinto ci stava entrando non con una bella dama senza chaperon, bensì con il suo buon amico, Henry Grandville, per disquisire se la luce della luna che colpiva le verdi foglie delle pareti del labirinto fosse sufficiente per dipingere e per venire convinto dal pittore che un labirinto fosse un soggetto adeguato per un quadro. Al loro seguito vi era la signora Grandville, che aveva inarcato le sopracciglia con un sorrisino divertito quando il marito le aveva chiesto di unirsi a loro.

“Non credevo ti interessasse la mia opinione quando si tratta di pittura.” 

“Oh,” Henry aveva ridacchiato, “sai che ho sempre apprezzato le tue conoscenze d’arte, ora non ti offendere. E poi, il nostro Benedict è un fermo sostenitore del tocco femminile in ogni opera.” 

“È così, Lord Bridgerton?”  

“Non mi permetterei mai di forzarvi a darmi un’opinione sulla materia, però in effetti, sì, Mrs Grandville, apprezzerei molto un vostro parere.”
“Molto bene, allora, fate strada.” 

E strada aveva fatto, cercando di trattenere la risata che gli sorgeva in petto ad ogni passo, l’incredulità per quello che stavano per fare lì, a pochi passi dall’intera buona società di Londra, a malapena protetti dal fogliame. 

“Penso che ci siamo addentrati abbastanza, Benedict.” 

Henry lo fermò, posandogli una mano sull’avambraccio, e guardandosi intorno per la prima volta assorbendo i dettagli, Benedict si rese conto che ormai avevano raggiunto il centro del labirinto. 

“Oh, già, io…” 

Era nervoso, sì, ovviamente. Quello che stavano per fare era un reato, se li avessero scoperti, anche solo il pettegolezzo di una cosa del genere avrebbe mandato in rovina la famiglia, rovinato le possibilità di sposarsi di tutte le sue sorelle ancora nubili, forse addirittura dei fratelli cadetti. 

“Non preoccuparti,” gli disse Lucy, incedendo verso di lui, le gonne che strusciavano contro l’erba umida della sera. “Va tutto bene, è più facile quando ti lasci andare. E poi non dobbiamo fare nulla che non ti piaccia.” 

Benedict annuì, deglutendo nel tentativo di mandare giù anche l’ansia, e fu allora che lei gli posò un bacio sulle labbra, prima un casto sfiorarsi e poi premendo la bocca contro la sua finché Benedict non chiuse gli occhi, stringendola tra le braccia. Lei si abbandonò con trasporto contro il suo petto e socchiuse le labbra sotto il tocco della sua lingua con un gemito.

Henry tossicchiò, richiamando la loro attenzione e Benedict si staccò sorpreso quasi avesse dimenticato che il marito della donna che aveva tra le braccia fosse ancora lì. Lucy invece tenne le mani fermamente ancorate alle sue spalle, senza scomporsi. 

“Penso sia il mio turno, ora.” 

Benedict sentì il nodo d’ansia stringersi intorno alla sua gola e l’eccitazione invadergli le membra, facendogli rizzare i peli sulla nuca per l’aspettativa. Non poteva credere di stare davvero per farlo. 

La mano di Henry si posò sulla sua guancia, volgendogli la testa verso di sé e poi, lentamente si chinò su di lui, esitando prima di eliminare la distanza tra loro per dargli modo di tirarsi indietro. 

Ma Benedict non aveva intenzione di tirarsi indietro. 

La sua bocca si mosse sotto la sua, seguendo i movimenti dell’altro, mentre Lucy gli slacciava il fazzoletto dal collo e gli abbassava il colletto troppo alto della camicia, posando baci leggeri lungo l’angolo della sua mandibola. 

Era… incredibile. 

Benedict non era certo di aver provato mai nulla di simile prima. 

“Uhm, non possiamo stropicciarvi troppo, Benedict,” disse la donna osservando scontenta i bottoni della camicia ancora allacciati, “per quanto sciocchi, capirebbero cos’è successo.” 

“Beh, ma sono sicuro che ci siano modi per divertirsi senza spogliarsi troppo,” Henry fece scorrere le mani lungo i suoi fianchi, correndo alla sua cintura per slacciarne i bottoni. 

"Non sono sicuro..." 

Ma la mano di Henry era già scesa oltre il bordo, pelle contro pelle, le dita a chiudersi sul suo membro indurito, e Benedict chiuse la bocca. 

"Sono sicura che non ci sia poi così bisogno di un tocco femminile," Lucy fece un passo indietro, "ve la state cavando bene da soli e poi, a me piace osservare." 

"Perversa e deviata come al solito, tesoro." 

Lei si strinse nelle spalle con un sorriso, un 'che ci vuoi fare, così mi hai sposato' implicito nel suo gesto. 

Benedict avrebbe voluto fingere che gli importasse, ma la verità era che la mano di Henry lo stava facendo impazzire mentre la sua lingua percorreva il tracciato delle vene sul suo collo. Lucy sarebbe potuta essere invisibile per quello che gli poteva importare al momento. 

Henry sorrise sornione, consapevole del risultato che era riuscito ad ottenere, che il ragazzo così riluttante ad essere suo - non con un uomo, non solo con un uomo, se ci fosse vostra moglie allora forse... - adesso era completamente travolto da lui e non gli sarebbe servito molto altro a fargli rendere conto che non ci sarebbe stato nulla di male se ogni tanto fossero stati da soli. Non che gli dispiacesse dividerlo con la moglie, Lucy era meravigliosa e la migliore donna che avrebbe mai potuto sposare e con la quale andare a letto, ma non voleva dipendere da lei ogni volta che avesse voluto avere Benedict. 

Così Henry fece un passo indietro e lentamente, senza smettere di toccarlo, si lasciò cadere in ginocchio. "Ops, sono inciampato in una radice, è un miracolo che non mi sia fatto nulla, così al buio." 

Benedict avrebbe voluto stare al gioco, rispondere con una battutina sagace, ma aveva la gola secca, perché l'unico motivo per cui Henry avrebbe potuto mettersi in ginocchio era...

Henry gli abbassò i pantaloni, abbastanza per liberare la sua erezione e poi vi posò le labbra sopra e a Benedict mancò il fiato, un "ah" strozzato l'unico verso che riuscì ad uscirgli dalla gola. 

"Dovrebbero proprio curarlo meglio questo labirinto, ti sei sporcato tutti i pantaloni di terra, mio caro," ridacchiò Lucy, raccogliendosi le gonne intorno ai fianchi per poter raggiungere il proprio inguine e cominciare a toccarsi.  C'era qualcosa di assolutamente erotico nel modo in cui le labbra del marito si chiudevano attorno all'erezione di un altro uomo, nelle sue guance scavate e nel rivolo di saliva che gli scendeva lungo il mento, qualcosa di perverso nei gemiti rochi, quasi grugniti animaleschi, che uscivano dalle loro bocche. 

Forse era soltanto sapere quanto la società li considerasse sbagliati e il brivido di non lasciarsene condizionare, di mandarli al diavolo, nascondendosi sotto i loro occhi, celandosi tra siepi dei labirinti e dietro paraventi di organza. 

Lucy gemette, muovendo le dita dentro di sé in maniera sempre più frenetica nel tentativo il ritmo della bocca di Henry, osservando la mano di Benedict chiudersi spasmodica sulla testa del marito mentre si spingeva dentro di lui. Era così vicina, così vicina a raggiungere il piacere che quasi chiuse gli occhi e si perse il momento in cui Benedict venne con un grido strozzato, riempiendo la bocca di Henry. 

Lucy non era sicura di essere mai stata tanto attratta da uno dei partner del marito. 

Henry si prese un istante per sistemare i pantaloni di Benedict prima di alzarsi in piedi. "Ho bisogno di un minuto," disse pulendosi la bocca con il dorso della mano. La sua erezione era dolorosamente visibile. 

"Potrei...?" Benedict, che ancora non si era esattamente ripreso dall'orgasmo, non sapeva esattamente come continuare. Benedict non credeva di essere veramente pronto per passare dal baciare un uomo al prendere in bocca il suo membro, ma sarebbe stato maleducato non ricambiare il favore. Oh, qual era l'etichetta in questo genere di situazioni?

Henry scosse il capo, "Oh, temo che non sarebbe molto credibile se fossimo stati presi tutti da un'improvviso deficit di equilibrio, ma ti ringrazio per la premura, Benedict." E poi, il ragazzo non era ancora pronto, Henry glielo aveva visto negli occhi. Accettare, oltre che essere davvero poco indicato, sarebbe servito soltanto a spaventarlo e Henry preferiva giocare sul lungo tempo. Poteva sopportare una sera in blu. 

"Potremmo sempre riprovarci con un po' più di calma alla prossima serata a casa nostra," propose Lucy, sistemandosi le gonne in modo che non sembrassero essersi mai mosse oltre le sue caviglie. 

I due coniungi spostarono lo sguardo su Benedict aspettando la sua risposta come verdetto finale. 

"Sì, sì, potremmo," disse quello infine. 

"Molto bene," il viso di Lucy si illuminò e anche Henry sorrise. "Ora dovremmo proprio andare, però, dopotutto quanto potrà mai durare la nostra conversazione sulle foglie?" 

"Potrei sorprendervi moltissimo, Mrs Grandville. So essere molto puntiglioso quando serve." 

E tutti insieme uscirono dal labirinto.